Prof. Francesco Bruno, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
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Pelle grassa: come va trattata?
Il dermatologo milanese Francesco Bruno intervistato da NTs Beauty, periodico specializzato in benessere.

Detergenti estremamente delicati, creme da giorno con esfolianti e make-up oil free. La pelle con seborrea richiede attenzioni e prodotti che abbiano specifiche peculiarità. Si definisce grassa o untuosa la pelle che, a prima vista, appare molto lucida. Basta passarci sopra una velina per vedere depositarsi sul foglio il sebo in eccedenza. La parola seborrea significa appunto "sebo in eccesso", dal latino sebum "sebo" e dal greco rheō "scorro". A produrre tale esagerata secrezione sono le ghiandole sebacee, presenti in tutto il corpo, tranne che nei palmi delle mani e sulle piante dei piedi.

Il compito del sebo è quello di nutrire i peli, ecco perché, chi soffre di seborrea, solitamente, ha anche i capelli grassi. Considerando che a ogni capello corrisponde una ghiandola sebacea, significa che se in testa ci sono 100.000 capelli ci saranno anche 100.000 ghiandole sebacee, che producono sebo.

La causa della pelle grassa è soprattutto genetica, ovvero inscritta nel Dna della persona. In tale caso, le ghiandole sebacee risultano particolarmente sensibili agli input degli ormoni androgeni o maschili.

Come specifica Francesco Bruno, dermatologo a Milano e socio fondatore dell’Isplad, International Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology: "La ragione della seborrea non risiede negli ormoni ma nell’aumentata sensibilità recettoriale delle ghiandole agli stimoli degli ormoni. Ed è nella pubertà che tale fenomeno inizia a manifestarsi".

C’è però anche una seconda causa che pare faccia aumentare l’attività delle ghiandole sebacee: lo stress, a cui al giorno d’oggi il fisico e la mente sono spesso sottoposti. Infine, il terzo fattore è l’uso, da parte di chi soffre di pelle grassa, di prodotti da banco troppo aggressivi, per esempio ricchi di tensioattivi alcalini, che vengono acquistati nell’intento di risolvere il problema, ma che, paradossalmente, lo accentuano. "Più si cerca di sgrassare e più il grasso aumenta - afferma lo specialista -: dopo una iniziale ma fittizia sensazione di pelle secca, si scatena l’effetto rebound, ovvero di rimbalzo, per cui il problema si ripropone.

Il motivo è che il nostro organismo è portato ad attivare un meccanismo detto di feedback per cui smette di produrre una determinata sostanza esocrina quando recepisce il messaggio di averne prodotta abbastanza ma, naturalmente, riprende la sua produzione quando riceve il messaggio opposto".

È questo il principio dell’omeostasi: la capacità del corpo umano di mantenere a un livello prefissato il valore di alcuni parametri.

Contro la seborrea, per la pelle grassa, sarà dunque indicato l’uso di prodotti detergenti estremamente delicati, che non vadano a togliere troppo grasso dalla ghiandola sebacea. "Vanno molto bene le acque micellari non aggressive, che non depauperano la ghiandola sebacea del suo prodotto - spiega il dermatologo -. Ma sono adatti anche latte detergente o gel, purché delicati".

Al mattino, dopo aver deterso il volto, questo tipo di pelle richiede inoltre 9 tra gli ingredienti. Mentre d’inverno, la pelle va sgrassata con esfolianti più forti, a base di Acido Retinoico.

Ottime, in generale, sono le creme a base di Vitamina C che migliorano il microcircolo". Anche il mondo degli integratori interviene nel contrastare l’eccesso di sebo, proponendo sul mercato prodotti a base di zinco e rame. E se c’è la necessità sia di contrastare la pelle grassa, sia di combattere le prime rughe, va detto che i trattamenti anti sebo possono essere associati a quelli antirughe.

Da evitare saranno invece le pomate al cortisone e andrà ridotta anche l’assunzione di vitamina B12. Quali sono poi gli accorgimenti consigliabili e i prodotti idonei per la protezione della pelle grassa dai raggi del sole? "La pelle grassa, con moderazione, può essere esposta al sole - sostiene l’intervistato -. In tal caso, serve adottare una crema protettiva con un fattore Spf alto, tra 30 e 50". Nel periodo estivo spesso la seborrea migliora, per effetto dei raggi UV sulla pelle e anche grazie all’acqua del mare ma, non per questo, il derma va trascurato.

Soprattutto va consigliata attenzione in vista dell’autunno, momento dell’anno in cui l’effetto del sole scompare e in cui lo stress, dovuto al rientro dalle vacanze e al ritorno al lavoro o sui banchi, rischia di influenzare la produzione di sebo. _ l’uso di una crema base da giorno opacizzante, oil-free, che contenga un leggerissimo esfoliante. Ideale è la presenza di zinco, all’interno del dermocosmetico da giorno: lo zinco è coadiuvante nel regolare la produzione di sebo.

L’obiettivo è ottenere idratazione senza ungere. La crema potrà inoltre costituire un’ottima base per il trucco. La bella notizia da dare alle donne che soffrono di seborrea è infatti che il make-up non è bandito ma il consiglio è quello di usare un fondotinta minerale, che sia oil free. A fine giornata, invece, come va trattata la pelle grassa? "Alla sera, a seconda della stagione, i trattamenti anti sebo vanno diversificati - puntualizza Francesco Bruno -. D’estate sono utili prodotti più leggeri a base di Alfaidrossiacidi (AHA), che spesso associano anche l’uso di burro di Karité.


Miti da sfatare

- Un tempo si pensava che la seborrea fosse come una barriera difensiva della pelle, perché creava un film protettivo: non è così. Il sebo in eccesso infiamma la cute e il cuoio capelluto, arrivando a provocare l’acne e la dermatite seborroica.

- Si dice che l’epidermide invecchia più tardi se è grassa. Non è del tutto vero, perché intervengono tanti altri fattori e variabili, come lo stress, l’esposizione ai raggi UV, l’inquinamento, il fumo.

- Nonostante il consiglio di una sana alimentazione sia sempre valido, pare che la seborrea non sia collegata ai cibi ingeriti. Dunque non è vero che aumenti o diminuisca in base alla quantità di alimenti più o meno grassi.

- Non è vero che il lievito di birra fa sparire l’acne, anzi, la sua assunzione aumenta la produzione di sebo.

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