Prof. Francesco Bruno, Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
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"La tua pelle. Il tuo biglietto da visita."
L’acne tardiva: intervista su Gente al Prof. Francesco Bruno.
L’acne a quarant’anni? L’Acne dei grandi si combatte così.

Il giornalista Giorgio Venturi intervista per la Rivista Gente il Prof. Francesco Bruno dermatologo a Milano. 
 
"Durante l’adolescenza nemmeno un brufolo. Adesso, alla soglia dei quaranta il mento pieno di pustole. E’ l’acne tardiva che dipende da diversi fattori, tra cui stress ed ereditarietà. Ma nessun timore" spiega il prof. Bruno "cioccolato e salumi non c’entrano". 
 
L’acne non è soltanto una spiacevole prerogativa degli adolescenti. In realtà compare spesso in età adulta e colpisce anche chi non ne ha mai sofferto . Nelle donne in età compresa tra i trenta e i quarant’anni, otto casi su dieci sono recidive dell’adolescenza, mentre i restanti due sono ad esordio cosiddetto "tardivo". 
 
Si tratta di un inestetismo che colpisce anche le donne che hanno grande cura della propria pelle, se si pensa che persino Cameron Diaz, una delle celebrities più belle e acclamate di Hollywood, oggi 41enne, ne sofferto sino a 38 anni. 
 
Come si distingue l’acne da un banale brufolo? "Prima di tutto è necessario il parere di uno specialista che ne accerti la patologia" dice il prof. Francesco Bruno, dermatologo a Milano. L’acne è un’infiammazione della pelle caratterizzata dalla presenza di microcisti, comedoni e pustole anche di grandi dimensioni, soprattutto nella zona del viso ma spesso anche del tronco... Il meccanismo di questo disturbo è identico a quello dell’acne giovanile: le ghiandole sebacee che circondano la base dei peli funzionano troppo (seborrea) e si infiammano per la presenza di batteri che nel grasso trovano il "nutrimento" ideale. 
 
Nelle donne, nel periodo premestruale la situazione peggiora, perché in questo periodo gli ormoni sono più attivi. Resta comunque da sfatare una volta per tutte il luogo comune che chi soffre di acne ha uno squilibrio ormonale - precisa Bruno. Le ghiandole sebacee sono regolate, sia nell’uomo, sia nella donna, dagli ormoni androgeni (ormoni maschili)... 
 
La comparsa dell’acne è dovuta a una maggiore sensibilità delle ghiandole sebacee allo stimolo degli ormoni androgeni. E’ infatti assolutamente inutile, tranne rarissimi casi, prescrivere dei dosaggi ormonali. Chi è affetto da acne, a qualsiasi età, ha un tasso di ormoni nel sangue assolutamente normale. Nel 50% dei casi l’acne ha origine ereditaria. Lo stress e il nervosismo costituiscono però importanti concause in quanto inducono un aumento della seborrea e quindi in alcuni casi peggiorano l’acne. E’ però un gatto che si morde la coda perché è l’acne stessa a causare ansia e nervosismo. 
 
Come curarsi? 
"Innanzi tutto conviene non drammatizzare" tranquillizza il prof. Bruno. 
"L’acne tardiva migliora in breve tempo grazie ai farmaci: pomate e gel a base di retinoidi e antimicrobici nei casi più lievi; antibiotici per via orale nelle situazioni più difficili. Sono molto efficaci alcuni antibiotici (tetracicline) a basso dosaggio, che riducono lo stato infiammatorio, e debellano i batteri. Sono invece rari i casi in cui è necessario prescrivere alle pazienti una terapia ormonale, facendo ricorso a un particolare tipo di pillola anticoncezionale. Nei casi più severi di acne nodulocistica, viene utilizzata la isotretinoina per via orale , una sostanza derivata dalla vitamina A, che appare molto efficace ma va assolutamente evitata durante la gravidanza." 
 
Quando l’acne è guarita spesso rimangono cicatrici e macchie. 
"La cicatrice non è altro che un avvallamento della pelle più o meno profondo", spiega Bruno. "I rimedi per eliminarla vanno dai meno aggressivi come i peeling ambulatoriali all’acido glicolico e acido salicilico a quelli più forti come il laser aderbium, il laser CO2 Resurfacing, il laser frazionato". 
 
Infine sull’alimentazione esistono molti luoghi comuni. Per esempio non è affatto dimostrato il nesso tra l’acne e il consumo di cioccolata e salumi. Quanto al sole e alle lampade abbronzanti bisogna stare molto attenti. Dopo un iniziale e illusorio miglioramento della pelle dovuto all’essiccarsi dei brufoli, a lungo andare si crea un effetto boomerang con un aumento dei comedoni. Se ci si espone al sole, soprattutto d’estate, bisogna farlo moderatamente, nelle ore meno calde e sempre con una crema che abbia la dicitura "non comedogenica" con alto fattore protettivo. 
 
LE COSE DA FARE: 
- Consultare un dermatologo per avere una diagnosi corretta: non tutti i 
  foruncoli sono sempre ascrivibili all’acne; 
- Utilizzare detergenti non aggressivi, preferibilmente a risciacquo; 
- Utilizzare creme idratanti fluide e leggere non comedogeniche per contrastare 
  la secchezza e la disidratazione provocate dai farmaci antiacne; 
- Nelle donne trucchi fluidi e niente cipria per migliorare l’aspetto. 
  Sono preferibili i prodotti "oil free". 
 
LE COSE DA NON FARE:
- Diete restrittive, senza una specifica indicazione del dermatologo; 
- Schiacciare i foruncoli; 
- Fare largo consumo di creme cortisoniche su singoli foruncoli di 
  grandi dimensioni; 
- Esporsi troppe ore al sole e senza protezione solare o a lampade UV; 
- Utilizzare lieviti di birra, cortisonici, ormoni se non dietro prescrizione medica. 
 
 
Consulenza del Prof. Francesco Bruno, Dermatologo a Milano. 
E’ considerato uno dei maggiori esperti di acne in Italia e all’estero. E’ membro del Comitato Scientifico dell’ “Italian – European- Mediterranean Acne Board”. Segretario scientifico dell’ISPLAD (International Society of Plastic and Aesthetic Dermatology), di cui è anche fondatore.

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